
Laura Serra
Silent Play:
Not close enough
Durante la giornata del 7 Maggio 2019 si sono svolti presso il MACRO, museo di Arte Contemporanea, degli incontri sul Performing Media con alcune delle maggiori personalità della scena artistica contemporanea.
Carlo Presotto, uno degli ospiti presenti, è un regista, autore e attore veneto che fa parte della compagnia teatrale“La Piccionaia” di Vicenza, la quale attraverso il linguaggio teatrale e le arti performative promuove una formazione culturale e sociale della società per le giovani generazioni.


Nel corso del suo breve talk ha esposto uno dei suoi ultimi progetti, il Silent Play. Si tratta di un’esperienza innovativa, di drammaturgia dei luoghi e di performance interattive che si basa su un sistema di wireless di radioguide, sintonizzate sulla stessa frequenza per ricevere una traccia audio registrata o live. Così facendo lo spettatore tramite il suo dispositivo personale riceve comandi, indicazioni, racconti, avvalendosi di ciò che viene definita eterodirezione.
Con l’utilizzo delle radioguide si crea sia uno stato d’isolamento che di empatia, infatti il Silent Play servendosi dei dispositivi tecnologici aumenta l’esperienza concreta e reale del “qui e ora” e l’esperienza fisica relazionale. In questo modo si crea una “bolla sonora”, uno spazio tempo in cui lo spettatore all’apparenza non ha libertà di azione, e da questo punto di vista la radioguida diventa una sorta di maschera che priva momentaneamente l’individuo della sua identità e del suo giudizio. Ma lo spettatore non esegue passivamente le indicazioni, al contrario diventa un attore che sperimentando nuove azioni riscontra in questa maschera qualcosa di inaspettato su di sé e sul mondo che lo circonda.

Tra i vari esempi ha riportato quello di “Not close enough”, una performance interattiva, nata da una collaborazione con l’operatore umanitario Umberto Pizzolato e presentata lo scorso 20 Dicembre 2018 al Teatro Astra. La performance affronta il tema della guerra contemporanea attraverso le riflessioni di un artista e di un operatore umanitario che si pongono delle domande: cosa ci faccio qui? Perchè lo faccio? Chi sono i cattivi? Chi sono i buoni? E tramite l’utilizzo del Silent Play coinvolgono il pubblico in questa riflessione.

Silent play è quindi un modo nuovo per affrontare tematiche sociali, urbanistiche, ambientali come una comunità temporanea che attraverso delle parole, vive un’esperienza collettiva e interagisce con la realtà circostante.




Il MACRO si trova a Roma, nel quartiere Salario-Nomentano, in via Nizza 138. Si può accedere anche da via Reggio Emilia 54.